Anni 70-80

L’entusiasmo e l’impegno non mancano: tutto deve essere fatto per rendere piacevoli e confortevoli le vacanze dei nostri, si spera tanto, futuri clienti. L’accoglienza ospitale, la disponibilità e l’onestà, principi fondamentali da sempre della nostra famiglia (tradizionalmente famiglia di albergatori fino allo scoppio della guerra) non potranno che favorire l’incremento di una sempre più affezionata clientela.

La nonna Ida, morta nel 1968, grande cuoca e nostra incontrastata educatrice e guida, che vive con noi, decide il nome del nuovo campeggio: la vigna si chiama GEFARA. Un trisnonno Miglio,cognome della famiglia, l’aveva acquistata e così chiamata al ritorno di un probabilmente avventuroso viaggio nella regione costiera della Libia che ancor oggi porta questo nome, per cui questo nome doveva rimanere.

Nell’estate del 1958 inizia la fortunata avventura del Campeggio GEFARA, uno dei primissimi campeggi d’Italia e quindi del Lago di Como.

Tra speranze e delusioni, speranze e soddisfazioni, i nostri sogni a poco a poco si realizzano.
Tra un’estate e l’altra il nostro progetto prende concretamente forma: i Turisti arrivano e l’anno dopo tornano, spesso con altre famiglie di parenti ed amici .Ai turisti Tedeschi si aggiungono gli Olandesi e qualche Belga, più tardi arrivano Svizzeri, Austriaci, Francesi. Verso gli anni ’70, con l’avvento delle roulottes, si aggiungono gli Italiani poco amanti delle tende. Ora , tramite Internet, abbiamo clienti di sempre più varie nazionalità del mondo. Il nostro campeggio piace, il nostro territorio affascina e desta interesse.

Nella piana di Domaso sorgono altri campeggi. Il lavoro è molto intenso nei pochi mesi estivi, ma l’atmosfera è spensierata e rilassante.
Si creano gruppi di amici che superano le divergenze belliche. Si organizzano giochi e gare, pranzi e cene all’insegna della fratellanza. Alla fine della vacanza ci si lascia con dispiacere, ma col proponimento di ritornare l’anno dopo. Ancora oggi, dopo 50 anni, abbiamo nipoti e pronipoti di clienti di allora che tornano. Ogni perdita di un amico è sofferta da tutti perché lascia nel cuore la nostalgia di momenti indimenticabili che potrebbero non più ripetersi.
Penso che l’inizio del concetto di GLOBALIZZAZIONE, del SIAMO TUTTI UGUALI , del concetto universale che il valore di ognuno sta nella propria individualità personale, sia nato proprio in un campeggio.
Ogni anno il ricavato economico viene investito per migliorare le strutture ricettive e c’è sempre molto lavoro anche per l’inverno.

Nel 1962, in aggiunta alla vecchia casa colonica, viene costruita una nuova casa che alloggerà un nuovo gruppo di servizi igienici, qualche camera da affittare, una sala da pranzo uso ristorante e un piccolo appartamento per mio fratello, il conosciutissimo e socievole Zio Emilio, che si sposa nel giugno del 1963 con l’apprezzatissima ed amata Zia Laura .Organizzatrice molto dotata ed efficiente Laura aiuta nella gestione del campeggio i miei genitori fino alla stagione 1977.

Io lascio questa attività nel 1966, anno di nascita del mio primo figlio Paolo Manfredi. Nel 1970 nasce il mio secondo figlio Franco Manfredi (l’attuale gestore dal 2007 ) e soltanto dopo qualche anno potrò saltuariamente aiutare fino al mio totale subentro nel 1978.

Intanto ininterrottamente procedono le migliorie. Dopo la casa nuova si costruisce, intorno alla vecchia casa rurale, l’attuale bar con sala di ritrovo ad uso anche di ristorante . Il campeggio offre uno spaccio di alimentari e servizio di cucina pronta: le stagioni sono corte ma faticosissime, la contabilità però è molto semplice.

Intanto le viti che formano i pergolati soffrono la presenza dei turisti, non possono essere irrorate e cominciano a morire. Nel 1968 si cominciano a costruire i primi tre bungalows, poi via via fino al 1974 i pergolati vengono sostituiti da altri 18 bungalows. Sono dei prefabbricati semplici e spartani,bisognosi di continua manutenzione, ma vengono molto apprezzati dai turisti non amanti della vita in tenda.
I cambiamenti quasi impercettibilmente si susseguono: impianti elettrici ed idrici sempre più sicuri e moderni, sanitari più igienici, nuovi alberi per l’ombreggiatura, nuova terra per il terreno a prato, nuovo materiale per i viali corrosi dalla pioggia, nuova ghiaia e sabbia per la spiaggia. Originariamente la spiaggia era una striscia di palude costiera di fango e sassi arrotondati e lisciati dal tempo con rane, rospi, libellule e zanzare, erbe acquatiche e alghe: per esigenze di accoglienza turistica viene gradualmente bonificata.

I clienti guardano ed apprezzano. Dopo gli anni ’70, come sopra è accennato, anche gli Italiani scoprono le virtù della vita all’aria aperta. Alcuni provano la scomoda ma affascinante vita in tenda. Molti affittano per brevi periodi i nostri bungalows. Gradualmente Italiani e non, acquistano le prime roulottes, grandissima novità turistica del concetto di casa mobile. Con questo mezzo possono andare in vacanza a basso costo, possono spostarsi da un luogo all’altro, possono parcheggiarla per il resto dell’anno in un campeggio poco lontano dalla loro residenza ed usarla come seconda casa dove trascorrere il tempo libero immersi nel verde e nella pace della natura.

Nel giro di un decennio, siamo circa nel 1985, un discreto numero di caravan diventa stanziale. Per il nostro campeggio si è creato un graduale diversificarsi del modo di accoglienza dei nostri clienti tuttora valido : offriamo piazzole libere per i turisti di passaggio, alloggio in bungalows per i turisti non dotati di mezzi propri di soggiorno e ospitiamo caravan parcheggiate tutto l’anno. Il lavoro stagionale si è prolungato.

   

   
 


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